Tutti i nemici del Procuratore by Paola Bellone;

Tutti i nemici del Procuratore by Paola Bellone;

autore:Paola Bellone; [Bellone, P.]
La lingua: ita
Format: epub
Tags: i Robinson / Letture
ISBN: 9788858128367
editore: edigita
pubblicato: 2016-11-14T23:00:00+00:00


Epilogo di uno scandalo

Il 23 maggio 1988, infatti, lo scandalo delle tangenti viene azzerato dai giudici dell’appello. Molto rumore per nulla. La corte ribalta la decisione del giudice istruttore e del collegio di primo grado. Decisione: undici assoluzioni e sette condanne (a pena sospesa). Nessun atto assunto da Regione e Comune era contrario ai doveri d’ufficio, gli amministratori sono colpevoli solo di aver accettato denaro e altre regalie. Come a dire che Zampini si era autoaccusato di reati più gravi di quelli effettivamente commessi. Le ammissioni di Enzo Biffi Gentili «non hanno alcun valore confessorio». Umberto Pecchini e Franco Froio vengono assolti perché il fatto non sussiste. La Cassazione confermerà il giudizio di secondo grado.

Sulla «Repubblica» del 28 maggio 1988, Salvatore Tropea esprime la difficoltà di spiegare «questo enorme salto logico»:

Si passa dalle manette che scattavano (era il marzo ’83) con frequenza inquietante ai polsi di politici ambiziosi e disinvolti, all’indulgenza di una sentenza che manda in gran parte assolti quegli stessi personaggi [...] «I fatti che noi esaminammo erano di una gravità eccezionale», osserva il dottor Cirillo [presidente del collegio nel processo di primo grado], senza che la voce tradisca astio o risentimento. «Francamente fatico a comprendere come ora venga assolto uno che ha preso 50 milioni e condannato uno che ne ha presi 20. Evidentemente quest’ultimo non ha saputo difendersi. E l’assoluzione di Liberto Zattoni per non avere commesso il fatto? Non era forse emerso che era lui l’intermediario numero uno di Zampini? No, questa sentenza proprio non la capisco».

Nel processo di appello non viene giudicato Giusi La Ganga. La sua posizione è stralciata in attesa dell’autorizzazione a procedere da parte della Giunta parlamentare. Instaurato il processo di appello nei suoi confronti, a sorpresa, il 19 novembre 1990, l’onorevole socialista viene condannato (a un anno e otto mesi di reclusione con sospensione della pena). Del collegio fa parte uno dei giudici del processo di appello principale, Umberto Giordano. Le dichiarazioni di Nanni Biffi Gentili e di Zampini sono ritenute credibili e una telefonata viene valutata anche come valido riscontro alla loro versione (Nanni Biffi Gentili avrebbe versato a La Ganga 30 milioni, la metà della tangente versata da Zampini). La decisione, che disattende la richiesta del pm (aveva chiesto l’assoluzione), è in sintonia con le pronunce del giudice istruttore e del collegio del primo grado, a giudizio dei quali i soldi distribuiti da Zampini ai politici erano tangenti e non semplici regalie.

La Ganga sarà poi definitivamente riabilitato il 16 aprile 1991, quando la Cassazione annullerà senza rinvio la sentenza dei giudici di appello. Il requiem dello scandalo delle tangenti sarà celebrato, tra gli altri, da un magistrato entrato nelle pagine del processo per l’omicidio di Bruno Caccia. La Corte di Cassazione, infatti, si conformerà alle richieste di annullamento del pubblico ministero, Guido Cucco. Vale a dire il sostituto procuratore generale che, proprio nel 1983, dopo l’omicidio del Procuratore, e mentre il processo delle tangenti veniva istruito, si era recato apposta a Torino per



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